Read in July 2014

I romanzi storici sono un mio debole, ma sono anche molto selettiva a riguardo: se mi rendo conto che non c’è stata alcuna ricerca dietro (soprattutto quando sono incentrati su persone realmente esistite e non su personaggi di fantasia), che lo stile di scrittura è completamente inadeguato all’epoca o viceversa troppo pedante, li metto da parte. Con Corella il pensiero di metterlo via non mi è nemmeno passato dall’anticamera del cervello. E’ un romanzo scritto con estrema cura e maestria, in uno stile scorrevole e accattivante che cattura fin dalle prime righe. Ho avuto il piacere di leggere e perfino scrivere con l’autrice, Federica Soprani, che reputo una donna straordinaria aldilà del suo innegabile talento, ma penso che qui abbia dato davvero il meglio di sé. Corella: L’ombra dei Borgia racconta la storia di Micheletto, conosciuto quasi esclusivamente per essere stato l’assassino al soldo di Cesare Borgia, lo “sgherro” suo e di suo padre, Papa Alessandro VI. Ma la Soprani ci mostra che Michele Corella era molto di più: non uno spregevole assassino che uccideva per denaro, ma un uomo vissuto dietro le quinte, all’ombra dei grandi che hanno fatto la storia, e senza il quale quella storia stessa non sarebbe potuta essere scritta. Un poeta, il sicario umanista, ma soprattutto un amico fedelissimo, che ha sacrificato tutta la propria vita, la possibilità stessa di avere altre aspirazione, o una moglie, dei figli, altri amici, per il suo migliore amico Cesare. A dispetto della presenza di molte donne (e perfino qualche giovano che altri millantavano potesse essere un interesse romantico) attorno a Corella, tra le quali Lucrezia Borgia e Caterina Riario Sforza – due donne straordinarie, donna-angelo la prima e condottiera indomita la seconda -, che Micheletto ha amato profondamente, si potrebbe quasi dire che Cesare Borgia sia stato il vero amore della sua vita. Un amore fraterno che non ha nulla di sessuale, ma non per questo meno autentico o profondo. Ci vuole coraggio e immenso amore per dedicare la propria vita a una sola persona e prendere su di sé i suoi peccati, diventare la sua arma. Questo era Michele Corella, il confidente, il braccio destro e l’arma di Cesare Borgia. Cesare che è il co-protagonista non dichiarato della storia, il condottiero indomito, il principe senza terra che per il suo sogno era disposto a sacrificare tutto e tutti. Tanto che viene spontaneo chiedersi se l’affetto di Micheletto fosse ricambiato, perché quale uomo chiederebbe a un amico di macchiarsi le mani di sangue per lui in modi tanto indicibili, di sacrificare tutto e anche di più? “Cesare cammina sui sogni”, viene detto a un certo punto, i sogni suoi e altrui. Ma l’affetto di Corella però non era mal riposto, come si ha conferma quasi a ultimo. Ho apprezzato anche gli altri personaggi che girano loro attorno, Lucrezia e Caterina – che ho già nominato – ma anche Sancha e Alfonso d’Aragona, lo splendido Niccolò Macchiavelli, descritto tanto bene che pare quasi il suo famoso ritratto animato, e perfino la breve comparsa di Leonardo Da Vinci. Corella: L’ombra dei Borgia è senz’altro uno dei libri più belli che ho letto quest’anno, e ho passato gli ultimi mesi a consumare la bibliografia di Neil Gaiman, quindi non lo dico cerco con leggerezza!