By Valentina Bettio · On 5 febbraio 2014

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Abbiamo già conosciuto Federica Soprani grazie alla serie Victorian Solstice, scritta a quattro mani con Vittoria Corella (recensione qui). Continuiamo a scoprire questa autrice piena di sorprese con Corella. L’ombra dei Borgia, un romanzo storico da leggere tutto d’un fiato.

Federica Soprani avvolge sapientemente il lettore nelle atmosfere dell’Italia rinascimentale, ricostruite con abilità e rappresentate nelle pagine di questo romanzo. A colpire il lettore una prosa armoniosa e la puntigliosa attenzione ai dettagli. Inoltre la storia del nostro Paese, in un periodo storico denso di intrighi politici, mezze verità e segreti abilmente occultati diventa un canovaccio interessante e coinvolgente.

Questo ricco substrato sociale e politico è lo sfondo delle vicende narrate dalla Soprani, che ha saputo sfruttarne al meglio il fascino regalando forma e concretezza a personaggi scomparsi da tempo, ma ancora vivi tra le pagine di Corella. L’ombra dei Borgia.

La ricostruzione storica ben si affianca alle vicende personali, con un buon equilibrio tra eventi storici, sentimenti e caratterizzazione dei personaggi che popolano il romanzo di Federica Soprani. Una lettura dalle molteplici personalità, che affianca il piacere di uno stile equilibrato alla durezza e alla desolazione evocate dagli eventi narrati.

Non si può che solidarizzare con Corella e la sua vita mai vissuta pienamente, ma sempre dedicata alla causa che ha sposato. Così come non si può evitare di essere travolti dalla forza trascinante degli eventi stessi, di cui tutti alla fine sembrano essere vittime indifese, anche i personaggi più forti e carismatici. Forse le rinunce imposte dagli ideali a volte sono davvero troppo gravose. Ma quando lo si capisce è troppo tardi e ci si ritrova con un pugno di mosche in mano, nonostante gli sforzi e i propositi più o meno giusti, nobili o grandiosi.

L’uomo è il prodotto dei suoi errori, anche se commessi in nome di qualcosa di più grande. Quando questi errori diventano così pesanti da alterare inesorabilmente l’equilibrio tra bene e male nella bilancia della nostra anima, cosa resta nel nostro cuore guardandoci alle spalle?